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STEFANIA BISCONTI

La scultura e gli arredi lignei in età moderna nelle antiche diocesi di Montefiascone e Acquapendente.

La ricerca intende indagare in modo sistematico e capillare la statuaria lignea di età moderna nel territorio corrispondente alle antiche diocesi di Montefiascone, istituita da Urbano V nel 1378, e quella di Acquapendente, istituita nel 1649 in seguito alla distruzione della precedente sede vescovile di Castro. La statuaria in legno, più di ogni altro manufatto d’arte, nel tempo è stata soggetta a perdite e danneggiamenti, a rimaneggiamenti o, in tempi anche molto recenti, a incauti restauri con conseguenti alterazioni formali. Per questo motivo la ricerca vuole ricostruire la situazione produttiva della statuaria in legno nel territorio indicato, in primo luogo attraverso un repertorio critico di base delle opere esistenti e poi attraverso una ricostruzione dell’originaria consistenza dei manufatti, valutando quindi oltre alle presenze anche le assenze degli stessi. La scelta è caduta su questo territorio poichè, se da una parte risulta ricco di sculture lignee, dall’altra non corrispondono a questa densità di reperti adeguati studi storico-critici.Dopo un’approfondita indagine bibliografica e catalografica (schede ICCD e inventariazione dei Beni Culturali Ecclesiastici – CEI) si procederà a verificare direttamente sul campo la presenza delle sculture al fine di rilevarne i dati e le informazioni di carattere tecnico (modalità costruttive e decorative e stato di conservazione), per poi passare alla ricerca d’archivio.Queste operazioni preliminari verranno affiancate, laddove possibile, da indagini diagnostiche utili alla validazione formale dei materiali costitutivi, primo tra tutte il riconoscimento anatomico delle specie legnose utilizzate. Tale riconoscimento non è un semplice dato di carattere scientifico ma ci fornisce un’ulteriore comprensione dell’opera lignea anche dal punto di vista più propriamente formale. La scelta della specie legnosa non è casuale dal momento che legni diversi implicano lavorazioni differenti e risultati estetici ad esse connessi. In primis le dimensioni cellulari del legno prescelto hanno una diretta corrispondenza con i livelli di finitura e con gli esiti stilistici dell’opera, anche in relazione alle modalità di utilizzo dei materiali plastici delle qualificazioni superficiali (preparazione o stucchi modellanti). La ricerca negli archivi -  Gran parte della ricerca si svolgerà nell’Archivio Diocesano, nell’Archivio Capitolare e nell’Archivio di Stato di Viterbo, oltre che negli Archivi Vescovili delle antiche diocesi (ancora nelle sedi originarie) attualmente comprese in quella di Viterbo. Per quanto riguarda l’Archivio di Stato saranno privilegiati il Fondo Notarile e quello delle Corporazioni Religiose Soppresse, mentre per l’Archivio Diocesano e quelli Vescovili delle antiche diocesi l’indagine verterà principalmente sulle Visite Pastorali. Quest’ultime sono un fondamentale strumento attraverso il quale trarre importanti informazioni sulle opere esistenti ma soprattutto comprendere l’entità delle “assenze”, tutte quelle opere che sono andate perdute nel tempo e di cui altrimenti non avremmo cognizione. Grazie a questo strumento di catalogazione ante litteram, che sono le visite pastorali, possiamo cercare di restituire la situazione dell’originaria totalità dei manufatti e della loro collocazione topografica in un determinato momento storico, insieme alla loro funzione devozionale.